QUESTO NATALE CHE E’ IL PRINCIPIO
Dei ghiacciai il pianto
impensabile e irrefrenabile fino a noi
autori antieroi di un clima allarmante
dove la natura è ansimante agonizzante
dove il bianco velo natalizio è straripante
per cui c’è da sperare sognare salmodiare
questo Natale che è il principio:
è il benevolo detto e fatto di tutti e per tutti.
Il mio desiderio è una presa di coscienza
per un mondo eco sostenibile
dove il verde non è discutibile
dove il rispetto è indistruttibile
e che sia il benevolo detto e fatto di tutti e per tutti.
Il mio desiderio è avere la salute il lavoro e il cibo
non come una briciola appesa a un filo
non chini in ginocchio che è una presa in giro
ma con il benevolo detto e fatto di tutti e per tutti.
Il mio desiderio è fermare il prima di ogni violenza
che sia poco o molto lo stesso ti violenta
per ogni diversa differenza
non come la convivenza di cani arrabbiati
non con davanti il sorriso e alle spalle un coltello
ma con la benevolenza di mano fraterna di tutti e per tutti.
Il nostro desiderio non vuole farsi accantonare
sogna un arrivo aureolare
dove si placa l’arsura e si può mangiare
dove il cuore è come il primo Chef Stellato
che detta la ricetta:
un po’ di solidarietà
un pizzico di compassione
abbondante comprensione
non manca il perdono né l’attenzione
è necessaria la gentilezza ma soprattutto l’amore.
Solo ingredienti naturali e a Km zero
nell’amalgama più dolce del panettone
c’è la materia prima dell’umanità.
Così della vita è il nettare così è qui il Paradiso
così gira il pianeta tra nessun muro
al prosit frizzante di un nuovo futuro.
Molto toccante e profonda
Grazie del tuo commento Carlo, benvenuto nel mio blog! Sono contenta che la mia poesia ti abbia toccato nel profondo. Spero che come te abbia toccato molti altri, perché secondo me, dobbiamo rimboccarci le mani e darci da fare per questo nostro pianeta messo alquanto male e per il vivere di noi tutti. Ciao e spero di averti ancora graditissimo qui nel mio spazio.
Ciao Maddalena.
Ti ho conosciuto ora (grazie a tua sorella Emilia, mia cara collega), mentre viaggio tra le nebbie della campagna ferrarese alla ricerca delle valli del Delta.
Un ambiente e un paesaggio che si sposano con i primi versi della tua poesia, che ho apprezzato particolarmente, e col grido d’allarme che li impregna, unitamente alla speranza che qualcosa/qualcuno cambi, tutto per tutti prendendo a prestito i tuoi stessi versi.
Continua a scrivere…
Ciao Maurizio. Ho il piacere anch’io di conoscerti e di ospitarti con gioia nel mio spazio scritto. Comprendo appieno ciò che mi dici poiché conosco qualche tratto delle nebbie della campagna ferrarese nelle valli del Po’ e in certe stagioni come l’inverno offre uno spettacolo selvaggio e molto suggestivo. Peccato che a volte rasenta il degrado e l’incapacità dell’uomo di salvaguardare la terra che ci dà da vivere. Oltre alla speranza, oltre ai miei versi mi auguro che possiamo davvero fare di più. Grazie del tuo scritto e t’invito ancora qui a leggere i miei aspettando un tuo parere…